Come isolare una parete con pannelli acustici

Il volume del televisore, della musica, il calpestio dei tacchi di chi vive al piano di sopra, il rumore delle sedie e tavoli quando si spostano, il chiacchierio delle persone, il russare del vicino di notte, la centrifuga della lavatrice, gli sciacquoni ed i frigoriferi industriali, sono tutti rumori che possono andare dal fastidioso all’insopportabile. Per cercare di eliminare o limitare ciò bisogna intervenire domandosi come isolare una parete dal punto di vista acustico.

La progettazione acustica deve tenere in conto sin dall’inizio di alcuni aspetti fondamentali, quali:

  • la forma degli ambienti, poiché questa incide notevolmente sulla diffusione del suono;
  • il trattamento acustico, quindi la scelta del tipo di materiale fonoassorbente da impiegare sulla base di un calcolo dell’assorbimento acustico globale effettuato in un primo momento.

A sua volta il calcolo dell’assorbimento acustico globale deve partire da due esigenze: la prima è quella di ricondurre il valore del tempo di riverbero al valore ottimale in relazione alla destinazione d’uso dell’ambiente in questione; la seconda assicurare, in tutti i punti dello spazio, un livello di pressione sonora udibile da tutti i fruitori.

Chiaramente all’aumentare del potere di assorbimento si riduce in maniera proporzionale il tempo di riverbero e, quindi, la capacità di diffondere il suono fra tutti i recettori. Pertanto, è necessario trovare un “punto d’incontro” e, quindi, aumentare il tempo di riverbero per consentire al suono di raggiungere più fruitori allo stesso tempo.

I metodi per progettare un ambiente acusticamente corretto sono due:

  • il metodo sperimentale che si svolge partendo da un primo rilievo acustico in loco (UNI EN ISO 140), poi l’analisi dei dati, il calcolo delle unità assorbenti, il calcolo del tempo di riverberazione ottimale e per finire la scelta e la disposizione del materiale acustico;
  • il metodo analitico che, invece, parte dall’analisi dettagliata della natura delle superfici e della loro estensione, poi la ricerca dei coefficienti di assorbimento acustico dei materiali e la determinazione delle unità assorbenti prima del trattamento, il calcolo del tempo di riverberazione teorico e la ricerca del valore ottimale in funzione dell’ambiente, il calcolo delle unità assorbenti, infine la scelta e la disposizione del materiale.

Prima ancora della scelta del metodo progettuale da seguire è di primaria importanza conoscere la destinazione d’uso dello spazio di cui si sta progettando il comfort acustico, in quanto da questa informazione dipende la quantità di superficie da ricoprire con pannelli fonoassorbenti e, quindi, la scelta dei materiali acustici da inserire.

Questo perché ciascuno spazio è differente da un altro e ha esigenze acustiche notevolmente differenti.

Ad esempio, una sala da concerto richiede uno studio acustico totalmente differente da quello di un ambiente abitato, così come quello di una sala riunioni e di un stanza d’ospedale.

Dal punto di vista acustico i materiali fonoassorbenti sono completamente diversi da quelli isolanti: nei primi la prestazione è dovuta alla massa e porosità del materiale, nei secondi alla loro densità.

Lo scopo dei materiali fonoassorbenti è imprigionare o smorzare un suono, quello che cerca invece di ottenere un materiale fonoisolante è non permettere al suono di passare da in ambiente chiuso all’altro; è facile intuire che la maggior parte dei materiali fonoassorbenti (intesi come assorbitori passivi) sono morbidi, mentre i materiali isolanti sono duri e molto riflettenti se lisci.

Un aspetto da non trascurare quando ci si riferisce al rumore o ai suoni è considerare il tipo di frequenza (o insieme di frequenze) che compongono quel suono. A seconda della sua lunghezza fisica (λ = velocità del suono/frequenza), un’onda acustica sarà più o meno facile da contrastare.

Una frequenza bassa di 40 Hz ha fisicamente una lunghezza d’onda di circa 8,5 metri, un’energia da fermare molto importante. I frigoriferi e congelatori industriali, tipo quelli delle macellerie, emettono frequenze basse di questo tipo: normalmente di giorno sono poco udibili, principalmente perché mascherate dal rumore della vita quotidiana, mentre di notte sono molto fastidiose e pericolose a lungo termine. Assorbire o isolarsi da questo tipo di rumori è molto complicato, se non impossibile.

Isolare una parete acusticamente e l’importanza del materiale utilizzato

Tornando alla questione di come isolare una parete dal punto di vista acustico il materiale da impiegare dovrà quindi essere quello adeguato al tipo di suono che si cerca di bloccare.

Attraverso l’impiego di soli pannelli fonoassorbenti, il miglioramento massimo in termini di isolamento acustico che si può ottenere è dai 3 ai 6 dB, poco percettibile a orecchio nudo.

Quando invece si crea una contro-parete per aumentare il potere isolante di una parete preesistente e si impiegano solo pannelli isolanti, tipo quelli di cartongesso imbottito di lana di roccia, si ha un miglioramento dell’isolamento, ma un peggioramento del tempo di riverbero e del comfort della stanza.

È necessario sottolineare che spesso i problemi di isolamento acustico si eliminano completamente solo con interventi strutturali importanti e che altre volte il problema non è la qualità della parete che si vuole trattare, ma un ponte acustico, per esempio un sottotetto comune alle due stanze oppure tubature nei muri.

Di seguito si riporta qualche utile indicazioni per garantire un adeguato utilizzo di alcuni ambienti comuni e alcune linee guida su come isolare una parete correttamente.

Come isolare una parete negli ambienti interni

Abitazioni

Per quanto riguarda le abitazioni, non v’è ancora una norma di settore che indichi i requisiti di fonoassorbimento da garantire all’atto della progettazione o della costruzione di un edificio. Tuttavia, la bibliografia di settore raccomanda un tempo di riverberazione (T60) minore di 1 s negli ambienti dove si svolge la normale vita di relazione, quali salotto, sala da pranzo, ecc..

Scuole

Diversamente da quanto visto per le abitazioni, i requisiti acustici relativi agli edifici scolastici sono definiti dal D.M. 18 dicembre 1975 recante “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”, il quale stabilisce i criteri inerenti sia l’isolamento acustico fra ambienti e verso l’esterno, sia le caratteristiche acustiche interne di aule e palestre. In basso i diagrammi che illustrano il tempo di riverberazione dipendente dal volume e il tempo di riverberazione dipendente dalla frequenza.

Ospedali, case di cura e di riposo

Per motivi principalmente igienici, negli ambienti sanitari le pareti ed i pavimenti sono rivestiti spesso con materiali molto riflettenti. In questi casi, l’eccessiva riverberazione può causare livelli sonori ambientali elevati. Pertanto, un adeguato intervento di fonoassorbimento può essere necessario al fine di rendere più accettabile la degenza ospedaliera o il soggiorno in strutture di ricovero, oltre a garantire un, seppur minimo, grado di riservatezza sempre agognato.

Tali aspetti possono essere risolti realizzando ambienti non troppo alti, allo scopo di ridurre le superfici laterali riflettenti, e rivestendo il soffitto con materiali fonoassorbenti adeguati a mantenere inalterate nel tempo le loro caratteristiche acustiche, oltre che d’igiene e di manutenzione.

Sale riunioni e biblioteche

Requisito essenziale di questi ambienti è quello di mantenere basso il livello sonoro di fondo. In particolare, nelle biblioteche quest’obiettivo talvolta è di difficile attuazione, poiché il colloquio di alcune persone può disturbare le altre, specie quando i tavoli di lettura sono molto ravvicinati fra loro. In questi casi, è utile realizzare il rivestimento fonoassorbente del soffitto. Se ciò non basta, è necessario inserire degli schermi (fissi o mobili) di limitata altezza.

Per le sale riunioni vengono generalmente consigliati tempi di riverberazione ottimali, in relazione al volume della sala. A tale scopo può essere impiegato il diagramma di seguito riportato. Valori ottimali del tempo di riverberazione a 500 Hz per sale riunioni.